Scrivere contenuti informativi ha ancora senso?
Con ChatGPT e l'AI, anche i motori di ricerca forniranno sempre più risposte immediate senza bisogno di aprire i risultati. Che facciamo allora con i contenuti informativi?
Ciao
in questo periodo mi sto concentrando su alcuni progetti che voglio concludere entro l’estate e sulla gestione dei siti dei miei clienti.
Anche per questo sto limitando gli appuntamenti e non pubblico su Instagram da qualche tempo.
Capita anche a te di avere periodi di full immersion?
Ci può stare, ma è bene non esagerare ed è meglio avere un flusso di acquisizione di nuovi contatti sempre attivo, perché i risultati della tua attività dipendono anche dall’ecosistema che riesci a creare e mantenere.
Il passaparola funziona sempre, ma è bene non fare affidamento solo su quello. Avere più visibilità porta più contatti, e quindi più possibilità di scelta. La scelta di rifiutare lavori che non sono in linea con i tuoi valori, ma anche la possibilità di differenziare e non fare affidamento solo su pochi, grandi clienti. Che succede se per qualche imprevisto dovessi perdere una bella fetta del tuo fatturato abituale?
Meglio prevenire.
Tutto questo per dire che tornerò a pubblicare anche su Instagram.
La fine dei contenuti informativi?
Hai un blog per la tua attività? Pubblichi contenuti informativi per educare potenziali clienti e guidarli verso l’acquisto dei tuoi prodotti? Ottimo!
C’è però una riflessione importante da fare legata a ChatGPT, all’intelligenza artificiale e a Google.
I motori di ricerca come Google, che ti aiutano ad ottenere la quasi totalità del traffico sugli articoli informativi che scrivi, si stanno muovendo per fornire risposte sempre più immediate a chi naviga.
Già adesso Google mostra la risposta alle domande più semplici direttamente in pagina, senza farti cliccare sui contenuti informativi dai quali ha ottenuto il contenuto.
Con l’evoluzione dell’AI, la situazione cambierà ancora di più: i motori di ricerca saranno in grado di rispondere autonomamente, ed è lecito immaginarsi un calo di traffico verso tutti i contenuti informativi che sono alla base di tante strategie di posizionamento SEO.
Stiamo assistendo ad una vera e propria rivoluzione del settore digitale e nessuno può darti delle certezze, ma se il tuo business è online ti consiglio di seguire molto da vicino questi temi per capire come cavalcare l’onda e non restare indietro.
Se poi le cose si fanno troppo tecniche, puoi sempre fare affidamento su di me e su questa newsletter :-)
Intanto ti posso fornire qualche risposta veloce:
Ha ancora senso avere un blog?
Domanda vecchia ma sempre valida: sì, un blog ha molto senso. Ne parla anche Giorgio Taverniti nel suo ultimo libro Google Liquido: oggi avere un e-commerce senza un blog significa finire in un limbo che porterà pochi risultati.
Devo smettere di scrivere contenuti informativi?
No, è ancora presto per prendere decisioni, e posizionarsi su certe parole chiave funziona ancora benissimo. Però non farei affidamento solo su contenuti di questo tipo, differenziando anche il formato. Hai mai pensato ai video?
Se vuoi scrivere contenuti efficaci e posizionarli nel modo corretto, contattami per un’analisi delle keyword del tuo settore. È inutile scrivere decine di contenuti che non si posizioneranno su Google, quando spesso bastano pochi articoli ben indirizzati per ottenere risultati.
Stupido Marketing
Non davo molte speranze ad un saggio di marketing trovato su Kindle Unlimited, e invece questo libro ha un sacco di valore. Se hai un’attività e vuoi attirare nuovi clienti, fidelizzare quelli esistenti e magari trovare nuove idee per crescere senza reinventare la ruota, puoi partire da questa lettura.
Potrai conoscere già alcuni temi, ma per me è stato utile, aiutandomi a riflettere su alcuni lati della mia attività che posso migliorare. Lo trovi anche in versione cartacea. Una lettura consigliata.
5 Tool e risorse utili
SEO per robot The Verge ha pubblicato un articolo interessante su contenuti per e-commerce e motori di ricerca. Mi ha lasciato perplesso perché le persone intervistate non si occupano di SEO e raccontano di strategie improvvisate, ma è una lettura che merita.
Mi piace Sai come è nato il pulsante “mi piace” di Facebook? È stata una piccola rivoluzione che ha cambiato il web, e che inizialmente Mark Zuckerberg non voleva. Su Rivista Studio trovi un approfondimento.
Siti 3D Dora è l’ennesimo strumento per creare siti web senza conoscere il codice. In questo caso la novità riguarda le animazioni 3D, che effettivamente sono di impatto, ma occhio al peso e alla lentezza delle pagine.
Report facili La scribacchina ha condiviso al WMF (e sui social) una dashboard realizzata con Looker Studio per analizzare al volo siti web e performance delle tue pagine. Se il tuo sito usa GA4 ed è su Google Search Console — come dovrebbe — dagli un’occhiata.
Giustizia sui dati Vuoi conoscere gli episodi in cui dei dati personali sono stati usati in modo sbagliato da algoritmi e piattaforme informatiche? Li trovi su Data Harm Record, per una maggiore consapevolezza di tutti.
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Vale solo per una persona, non aspettare!
In conclusione
Sto pensando a cosa fare nei prossimi mesi estivi: normalmente questa newsletter andava in pausa fino a settembre, ma potrei continuare a pubblicare una versione ridotta, magari concentrandomi su risorse utili ma più leggere: recensioni di libri e link interessanti.
A presto
Tommaso
tomstardust.com
#quoteoftheday
La complessità è nemica dell’esecuzione.
Anthony Robbins