Ecosistema di siti, senza esagerare
Esistono aziende con più di un sito web: ma ha davvero senso? Consigli pratici per una presenza online strutturata, tra lingue diverse e più paesi come target.
Ciao ,
l’ecosistema digitale di un’attività gira intorno al suo sito web. È anche vero che spesso c’è una grande confusione: ci sono aziende con siti differenziati per paese, attività che hanno un sito vetrina ed un e-commerce separato, business con un sito principale e una community su una piattaforma diversa.
Ma qual è la soluzione giusta?
Scegliere la strada migliore non è così facile.
Quanti siti web dovrebbe avere un’azienda?
Come tutte le domande che potresti fare ad un professionista del mondo digitale, la risposta giusta è dipende.
In linea di principio è bene avere un unico sito: è sicuramente più facile dover mantenere una sola piattaforma.
Tutte le volte che un progetto viene spalmato su più siti — magari per motivi che sembrano validissimi al momento — c’è sempre da mettere in conto cosa stiamo moltiplicando: contenuti, traduzioni, plugin da aggiornare, licenze da acquistare e gestire, possibili vulnerabilità di sicurezza, accessi e utenti… la lista può continuare ancora a lungo.
Ci sono però delle situazioni in cui ha senso avere delle piattaforme ben distinte.
Qualche esempio:
Un sito aziendale con una piattaforma separata per gestire tutto ciò che riguarda gli utenti iscritti (fornitori, clienti, corsisti) magari sullo stesso dominio
Un’azienda con linee di prodotti molto diversi tra loro, ognuno con un proprio brand e quindi con un sito internet dedicato
Un mercato di riferimento con caratteristiche molto diverse dagli altri. Un sito creato per il mercato occidentale difficilmente venderà nei paesi asiatici, dove banner, colori accesi e pagine affollate la fanno da padrone (hai presente AliExpress? Ecco.)
Già quando parliamo di sito vetrina affiancato da un ecommerce separato iniziamo ad andare su terreni incerti. Perché moltiplicare i siti quando le pagine del sito vetrina potrebbero essere create all’interno dell’ecommerce?
Gli svantaggi di avere più siti
Tutte le volte che ho lavorato con aziende che avevano più di un sito web, ho sentito citare sempre gli stessi problemi.
E sono tutti più che comprensibili.
Il primo problema riguarda la gestione. Avere più siti significa moltiplicare tutte le operazioni: dalla banale modifica di un’informazione agli aggiornamenti di sicurezza.
Molto spesso poi si dimentica la SEO: siamo proprio sicuri che non sia meglio investire sul sito principale, magari già ben posizionato, invece di lanciare un nuovo sito partendo da zero?
C’è poi il lato economico, che non è mai da sottovalutare. Ogni sito ha dei costi ricorrenti. Costi che vanno moltiplicati per il numero di piattaforme esistenti.
Come gestire target in lingue diverse
Uno dei motivi per cui spesso si creano più siti è la gestione di paesi e lingue diverse. È una cosa che succedeva spesso in passato, magari 10 anni fa, ma ancora oggi viene fatta ed è sempre una tragedia da gestire.
Se vendi lo stesso prodotto in più paesi, in linea di massima non hai bisogno di creare più siti web.
La soluzione è semplice: il sito deve essere sempre lo stesso, gestendo traduzioni e contenuti in modo intelligente sulla stessa piattaforma.
Ci sono però delle eccezioni, che dipendono dal mercato di riferimento e da come è posizionato il sito che vuoi far diventare multilingua. Se il brand è italiano, di solito viene ben visto all’estero, ma attenzione ai mercati di riferimento. Un paese a cui fare attenzione è la Francia: lì è quasi sempre obbligatorio avere un sito dedicato. I francesi non compreranno mai su un sito italiano tradotto, soprattutto se su dominio .it.
Una cosa è certa: se hai un sito web e stai pensando di crescere, prima di crearne un secondo pensaci bene. Ci sono cascato anche io anni fa, quando decisi di sviluppare il mio progetto GdR Players facendo nascere lo spin-off GdR Players Online. Morale della favola? Oggi quello che faceva GdR Players Online è stato accorpato al sito principale.
La tua azienda ha più di un sito web? Stai pensando di allargarti? Posso fare un’analisi e ottimizzare la tua presenza online occupandomi di tutta la parte tecnica: contattami per raccontarmi la tua situazione.
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Musica e non solo
Mi sono fissato per la prima volta dopo tanto tempo su un gruppo nuovo: The Last Dinner Party. Se ti piacciono il rock alternativo e gli album che contengono molti stili diversi, questo quintetto inglese fa per te. Menzione speciale per il video di Caesar on a TV screen e per la presenza scenica di Abigail Morris.
Verso NY
A breve mi aspetta un viaggio negli Stati Uniti, passando da New York con qualche tappa nei dintorni. Mi prendo qualche giorno di pausa prima della prossima newsletter, perché non mi piace programmarle troppo in anticipo: ci rileggiamo l’11 aprile!
Like e commenti sono sempre apprezzati, per capire gli argomenti da approfondire nei prossimi numeri.
A presto,
Tommaso
tomstardust.com
#quoteoftheday
The amateur does not know what to do. The master knows what not to do.
James Clear